Il mercato della Second Hand fa parte dell’economia circolare. L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che prevede:
- condivisione
- prestito
- riutilizzo
- riparazione
- ricondizionamento
- riciclo dei materiali e prodotti
In questo modo si riducono al minimo i rifiuti e la vita dei prodotti si allunga notevolmente.
L’Osservatorio Second Hand Economy, dichiara che il sistema second hand è
una forma di economia circolare che non solo dà valore alle cose, ma entra anche per la prima volta a pieno titolo nel podio dei comportamenti sostenibili più diffusi e che porta valore al Paese, alle persone e al Pianeta.
Differenze tra seconda mano e usato
Seconda mano e usato sono due cose diverse: per seconda mano si intende un prodotto non necessariamente usato che passa da un proprietario ad un altro. Visto che andremo a parlare di moda, un abito di seconda mano potrebbe essere un regalo non gradito, un capo acquistato di una taglia sbagliata o un acquisto fatto d’impulso, per fare qualche esempio.
Gli abiti che invece sono stati indossati almeno una volta fanno parte dell’usato, sono quelli che di solito si trovano nei mercatini e nei negozi dove chiunque può portare cose che non usa per rivenderle.
Moda sostenibile
La recente pandemia ci ha aperto un po’ gli occhi, facendoci diventare più attenti alla sostenibilità e all’economia circolare. Probabilmente siamo diventati più attenti nei confronti delle cose che davvero hanno un valore, al benessere sia nostro che delle generazioni future, oltre al fatto che acquistando abiti di seconda mano o usati, si risparmia molto.
Sta di fatto che
solo nel 2020 sono stati 23 milioni gli italiani che si sono affidati alla second hand, il 14% per la prima volta, che hanno portato la compravendita dell’usato a salire al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi e praticati. (fonte: DOXA)
L’industria della moda è responsabile di circa 8-10% delle emissioni globali di anidride carbonica all’anno e lo è anche del consumo eccessivo di acqua. Alberto Angela nel giugno 2021 ha dedicato una puntata di Ulisse per spiegare quanta acqua serva per tutto il ciclo di una sola maglietta.
A causa della fast fashion, cioè catene come Zara, H&M e simili, la produzione di abiti ha subìto un’accelerazione impressionante.
La fast fashion è basata sulle tendenze che variano fin troppo rapidamente. Secondo il report di Thred Up del 2019, il 70% degli intervistati ha affermato di aver indossato un capo solo una volta e, cosa assurda se si fanno acquisti nei negozi fast fashion, una persona su due ha dichiarato che odia vedere qualcun altro con lo stesso abito.
Sempre nel 2019 negli Stati Uniti sono stati prodotti circa 95 mila tonnellate di rifiuti di abbigliamento ancora in ottimo stato e l’85% degli abiti prodotti finisce nelle discariche, senza venire in alcun modo riciclato. Darli almeno in beneficenza pare brutto?
Essere consumatori sostenibili e comprare abiti e accessori di seconda mano, come vedi, fa davvero la differenza.
Moda creativa
Gli abiti second hand non si trovano certo su siti e giornali o proposti dalle influencer, sceglierli può far uscire la nostra vena da stilista per creare outfit originali e molto più vicini alla nostra personalità.
Ma acquistando abiti di seconda mano, è possibile essere creativi in diversi modi. Probabilmente spendendo poco si ha più coraggio per modificare una maglietta o un vestito anche se non si è sarte o ricamatrici provette. Mi è capitato tante volte di andare nel mercatino della mia città e trovare un capo che poi ho modificato, creando così un capo originale che sicuramente non vedrò indossare da nessun altro. Modificare abiti potrebbe diventare il tuo prossimo hobby creativo, perchè no? Potresti scoprire un talento che non sospettavi di avere.
A tal proposito ti invito a leggere l’articolo Maglie ricamate a mano – come personalizzare maglie e t-shirt, ma anche borse, scarpe in tela e qualsiasi cosa si possa ricamare.
Dove acquistare vestiti di seconda mano
Mercatini ce ne sono ovunque, ma a volte non si trova qualcosa che ci ispiri. Poco male, internet è pieno di siti dove acquistare sia abiti usati e second hand.
Parto da quello a cui sono più affezionata:
E’ un negozio vintage di Lugo, vicino alla mia città, in cui sono andata mille volte e ho sempre trovato abiti meravigliosi. Ha aperto nel 1978 e ha un archivio storico di moda vintage tra i più importanti d’Europa. I suoi capi sono selezionati e nel negozio on line puoi trovare di tutto per uomo, donna e bambino, persino abiti da sposa.
Se vuoi andarlo a visitare personalmente: A.N.G.E.L.O. Vintage Palace Corso Garibaldi, 59 48022 LUGO (RA)
Impossibile non conoscerlo. Sulla piattaforma, accessibile sia dal sito che da app, si possono vendere e acquistare abiti usati di ogni tipo ma non solo, anche accessori per la casa, giocattoli, profumi e prodotti di bellezza.
Depop è un app per acquistare e vendere abbigliamento online. Forse sarebbe meglio dire che Depop è una community, dal momento che puoi seguire gli utenti, mettere like e commentare. Una via di mezzo tra Vinted e Instagram.
Anche su Facebook puoi trovare nel marketplace molti abiti, borse, cinture di seconda mano, usati o vintage.
Lampoo è stato fondato nel 2019 e si occupa di abiti e accessori di alta qualità che vengono prima controllati da esperti per verificarne l’autenticità e lo stato. Si può acquistare e vendere e, nel caso l’acquisto non ti soddisfi, è possibile fare il reso, cosa non frequente sui capi di seconda mano. C’è la categoria dedicata ai capi ancora con il cartellino.
Etsy è il sito per vendere artigianato creativo per eccellenza, ma ha anche una sezione dove poter acquistare e vendere (purtroppo non gratuitamente) abiti e accessori vintage.
Micolet è il sito giusto per dare una seconda vita ai capi fast fashion, ottimo per chi ha un budget non elevato visto che i prezzi sono, ovviamente, bassissimi.
Celestina Vintage è nato sul web ma ha anche un negozio fisico a Piacenza. Oltre a trovare abbigliamento vintage, ha anche capi handmade e una collezione di abiti in tessuti indiani.