Dietro al successo di Chiara Ferragni, come donna e come imprenditrice, c’è un metodo molto potente: il reframing, cioè la tecnica del “come se”. Lo ha raccontato lei stessa durante la puntata 27 di Muschio Selvaggio. Un episodio molto interessante che ti consiglio di vedere, lo trovi su Youtube.
Il reframing, che la Ferragni chiama “la Chiara che vorrei” si basa su una serie di tecniche che ti portano a raggiungere obiettivi sia personali che professionali. La tecnica di reframing del “come se” sfrutta il potere dell’immaginazione, della visualizzazione e dell’azione.
Il reframing è una tecnica utilizzata nella legge di attrazione, in PNL e anche in psicologia dove viene più comunemente chiamata la profezia che si auto avvera.

Come funziona il reframing
Puoi sentire parlare di reframing (tradotto: ristrutturazione o riformulazione) nella PNL, ma in italiano rende sicuramente di più l’idea di cosa stiamo parlando: agire come se fossi.
Chiara Ferragni lo chiama “la Chiara che vorrei” e trovo che sia molto efficace soprattutto se si applica alla crescita personale. Durante la puntata Chiara spiega il suo metodo che consiste nel creare liste di obiettivi, ne ha veramente tante, che utilizza per visualizzare la Chiara che vorrebbe essere. Se scrivere liste non è nelle tue corde, puoi utilizzare la vision board che funziona in modo simile ma utilizza le immagini, puoi leggere l’articolo Vision Board cos’è e come crearne una efficace.
Che persona credi di essere e che tipo di persona vuoi essere?
Queste sono le domande da farsi per diventare la versione migliore di te stessa. Immaginare, visualizzare e agire “come se fossi” già la persona che vuoi diventare non significa essere finti. Agire con l’energia della persona che vuoi diventare, è un metodo efficace che ti permette di eliminare schemi mentali e comportamenti auto sabotanti.
La realtà che ci circonda è uno specchio, ci rimanda quello che pensiamo ma soprattutto, quello che crediamo. Per cambiare una realtà insoddisfacente, agire come se fossi già la persona di successo che vorresti diventare ti porterà a modificare il portamento, a reagire alle difficoltà in modo diverso, ad avere un energia nuova e più positiva e, di conseguenza, modifica la percezione che gli altri hanno di te. Il cambiamento non ha quindi un effetto positivo solo su te stessa, ma anche nell’ambiente intorno a te, nella qualità delle relazioni personali, di lavoro e in famiglia.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose” diceva Einstein, quindi se vuoi cambiare qualcosa, devi reagire e comportarti in modo diverso dal solito. Non si diventa la persona che vorresti da un giorno all’altro, per cambiare serve il tempo necessario per far sì che le nuove abitudini, il nuovo modo di agire, il nuovo modo di pensare diventino un abitudine.
Lavorando con le liste puoi scoprire quali sono i punti deboli e quali sono le credenze limitanti, ma è davanti alle difficoltà che si ha l’occasione migliore per mettere in atto il reframing.

Come reagire davanti alle difficoltà?
I periodi difficili capitano, pensare che vada sempre tutto bene e “vissero felici e contenti” non è reale. E noioso aggiungerei. Non che mi piacciano le difficoltà, ma se si prendono come occasioni per fare un balzo in avanti e migliorarsi sono sicuramente utili. I momenti di crisi servono proprio a questo. Chiara Ferragni durante la puntata ha dato un ottimo consiglio su come affrontare le difficoltà, la domanda che si pone è:
“La persona che vorrei essere, come reagirebbe davanti a questa situazione?”
Quando si vive un momento difficile o uno dei tanti periodi di svolta, dove sai che la decisione che prenderai deciderà il percorso futuro, fermati e pensa a come affrontare la faccenda per risolverla in modo più efficace. Come reagirebbe la versione migliore di te stessa? Cosa direbbe? Che cosa farebbe?
Un altro suggerimento di Chiara è di vedersi come il personaggio di un film e in un film non può andare sempre tutto bene, i problemi fanno parte della trama e senza sarebbe poco interessante. Cosa farebbe il mio personaggio per risolvere la situazione?
Il distacco dai problemi non è semplice, ma utilizzare il metodo come se fossi potrebbe cambiare le carte in tavola.

Il principio 90/10 di Stephen Covey
Stephen Covey, l’autore di Le 7 regole per avere successo, è l’ideatore del principio 90/10 cioè:
La vita è il 10 % di ciò che ci accade, il 90% come scegliamo di reagire
Siamo noi a determinare l’esito grazie (o a causa) delle nostre reazioni. In sintesi: il 10% è rappresentato dalla situazione su cui non possiamo intervenire, il 90% è la nostra zona di potere, quella cioè su cui possiamo agire. Se ci lasciamo sopraffare, se ci permettiamo di agire come facciamo di solito, si otterranno sempre i soliti risultati. Si è dentro ad un loop e non c’è scampo. Tornando ad Einstein, sarebbe da pazzi agire nello stesso modo e sperare in un risultato diverso.
Cambiando modo di reagire, cioè intervenendo “come se fossi” su quel 90%, cambieranno anche i risultati.
Nei periodi bui puoi scegliere se farti travolgere come hai fatto fin ora o utilizzare il come se fossi come spinta per diventare una persona nuova.
Se usi la visualizzazione, le liste o la vision board e hai fiducia in quello che vuoi diventare o sull’obiettivo da raggiungere, inevitabilmente andrai in quella direzione. E’ normale non avere le idee chiare subito, sapere cosa non vuoi più e cosa non ti rende felice è già un primo passo, ma nel tempo diventerai sempre più brava a capire cosa fare e cosa non fare più. Spesso alla base di delusioni e situazioni che portano a sofferenza, c’è una stima di sé, delle proprie capacità e valore piuttosto bassa. L’autostima è un muscolo e come un muscolo va allenato tutti i giorni, il metodo del “come se fossi” è ottimo per diventare la versione migliore di te stessa. Guarda Chiara Ferragni cosa è diventata!