I cinque tibetani, conosciuti anche come i 5 riti tibetani, sono noti come una sorta di elisir per l’eterna giovinezza grazie a Peter Kendler, che diffuse questa antica disciplina all’inizio del secolo scorso.

Di Kendler si sa che ha viaggiato molto e, nel periodo in cui scrisse The Eye of Revelation – titolo della prima stampa de I 5 tibetanilavorava a Hollywood come ricercatore presso gli studi cinematografici. C’è chi ipotizza che il nome Peter Kendler sia uno pseudonimo. In realtà pare che l’autore dei libri I cinque tibetani. L’antico segreto della fonte della giovinezza: 1 e del suo seguito I 5 tibetani: 2 , sia una donna.

Il libro parla dell’esperienza di un amico di Kendler, il colonnello Bradford (pare che anche questo sia uno pseudonimo), che dopo un lungo viaggio in Himalaya tornò ringiovanito in modo molto evidente. Prima del viaggio Bradford era un uomo anziano, curvo e utilizzava un bastone da passeggio; al suo ritorno aveva una postura eretta, era energico e con un aspetto decisamente più giovane. Bradford raccontò di questa pratica segreta che imparò da dei monaci tibetani che, pur avendo un’età avanzata, erano in ottima salute e avevano dei corpi giovanissimi.

Kendler nei suoi libri spiega nel dettaglio questi cinque tibetani, e aggiunge anche alcuni insegnamenti sull’alimentazione e lo stile di vita corretto.

Cosa sono i cinque tibetani

Ma in sostanza, in cosa consiste questa pratica? Questi esercizi derivano direttamente dallo yoga tibetano, più dinamico dello yoga indiano. La ripetizione di questi cinque esercizi

  • riattiva e aumenta l’energia vitale
  • ossigena gli organi interni
  • depura dalle tossine
  • mette in moto tutti i 7 chakra

I benefici sono quindi sia fisici, si noteranno presto miglioramenti nella flessibilità e nelle articolazioni, che psichici in quanto il riequilibrio dei centri di energia (chakra) dona benessere mentale e spirituale.

I cinque tibetani: benefici

Tra i benefici rilevati dalla pratica dei cinque tibetani, si può notare anche una stimolazione del metabolismo, di conseguenza può essere di grande aiuto se si vuole tornare in forma. Per le donne è un ottima pratica da utilizzare dopo il parto e sono esercizi perfetti da utilizzare per compensare altre discipline sportive o come riscaldamento prima dell’allenamento.

In generale, praticando i cinque tibetani ogni giorno si otterranno benefici come:

  • aumento dell’energia
  • maggiore chiarezza mentale
  • maggiore concentrazione
  • muscoli più forti e flessibili
  • potenziamento del corpo
  • riduzione dello stress
  • calma mentale
  • rallentamento del processo di invecchiamento del corpo
i cinque tibetani

I cinque tibetani: esercizi

I cinque tibetani sono di per sé una pratica completa, a questi esercizi però ne sono stati aggiunti due quindi, in realtà, si dovrebbe parlare dei 7 tibetani. Dei due esercizi aggiunti, anche se sono consigliati, non sono fondamentali per ottenere ottimi risultati.

Quando praticare i cinque tibetani

Il momento ideale per praticare i cinque tibetani è la mattina, cominciare la giornata con questi esercizi aiuta senz’altro ad avere una giornata qualitativamente migliore sotto tutti gli aspetti. Non serve molto tempo per eseguirli tutti e, soprattutto all’inizio, le ripetizioni sono poche quindi non si impiegheranno più di 5 minuti. Successivamente, quando le ripetizioni aumenteranno, serviranno in totale solo 10/15 minuti.

Come iniziare a praticare i cinque tibetani

Ogni esercizio dei Cinque Riti Tibetani si ripete al massimo per 21 volte, ma è consigliabile iniziare con 3 ripetizioni e aumentare gradualmente. I motivi sono chiari: 

1. Motivo pratico: all’inizio è importante concentrarsi sull’apprendimento corretto degli esercizi e della sequenza. Questo richiede attenzione sia all’esecuzione che alla respirazione.  

2. Motivo energetico: partire subito con 21 ripetizioni può essere troppo intenso. È come essere lanciati con una fionda o infilare le dita nella presa elettrica.  

Non fare come ho fatto io, che mi sono sopravvalutata pensando: “Tanto sono allenata in queste cose.” Risultato? Una notte insonne. Ero tranquilla e serena, sì, ma carica come una sveglia!

Quindi comincia con 3 ripetizioni per ogni esercizio e aumenta le esecuzioni quando senti che puoi farlo. Non avere fretta.

1° tibetano

1 tibetano
  • Obiettivo: rianima l’energia e rafforza il tuo campo magnetico personale
  • Benefici: stimola il flusso di energia

Il primo tibetano l’avrai fatto centinaia di volte da piccola. Senza sapere perchè, sentivi il bisogno e il piacere di farlo. E’ un gioco che fanno spesso i bambini ma avrai senz’altro visto la danza Sufi dei dervisci che girano su se stessi anche per un ora di seguito.

Si tratta semplicemente di ruotare su se stessi a braccia aperte. Parti in piedi con le braccia distese in linea con le spalle, la mano sinistra sarà girata verso il basso, la mano destra verso l’alto. A questo punto gira in senso orario mantenendo lo sguardo o su un punto fisso (ti aiuterà a contare i giri) oppure, come nella danza Sufi, guardando la mano destra. Se alla fine dei giri sentirai un capogiro, unisci le mani e appoggia i pollici all’attaccatura delle sopracciglia, il terzo occhio, e chiudi gli occhi. In pochi secondi il senso di vertigine sparirà.

2° tibetano

2 tibetano
  • Obiettivo : rafforzare gli addominali e il collo, stimola il chakra del plesso solare, energizza il pancreas e la tiroide.
  • Benefici: tonificazione e rafforzamento dei muscoli addominali, delle gambe e del collo. Attiva i primi cinque chakra.

L’esecuzione del secondo rito tibetano ha delle varianti che potrai sperimentare in caso l’esercizio ti risultasse difficile.

Si parte supini, gambe tese e braccia lungo il corpo. Espirando si sollevano le gambe tese fino ad arrivare nella posizione a squadra e, contemporaneamente si solleva anche la testa. Inspirando si torna alla posizione di partenza. Quando sollevi le gambe i piedi saranno flessi, quando le abbassi i piedi tornano in posizione rilassata.

Modifiche del secondo tibetano:

  • se senti tensione al collo o se hai problemi di cervicale, appoggia una mano sull’altra e sostieni il collo. Non tirare, le mani servono esclusivamente come sostegno.
  • Se hai problemi alla schiena puoi effettuare l’esercizio con le gambe piegate.

Trucchetto: Tieni sempre i muscoli addominali attivi. Quando torni a terra, evita di rilassarli completamente: mantieni una leggera tensione nella zona addominale. Questo ti aiuterà a eseguire la ripetizione successiva con meno fatica.

3° tibetano

  • Obiettivo : allungare i flessori dell’anca, il nucleo addominale e il collo. Rinvigorisce il timo, la tiroide e le ghiandole surrenali.
  • Benefici: tonificazione e stretching della colonna vertebrale. Potenziamento delle muscolatura della schiena, flessibilità della colonna vertebrale, miglioramento della postura soprattutto per chi ha spalle cadenti e curve. Massaggio addominale. Stimola il 3,4,5 e 6 chakra.

In ginocchio con i piedi puntati a terra, appoggia le mani sui glutei, spalle rilassate. Comincia guardando in basso e inspirando solleva la testa fino ad inarcare la parte alta della schiena senza portare avanti il bacino. Espirando torna alla posizione di partenza.

4 tibetano

  • Obiettivo: rafforzare le spalle, la zona lombare e i glutei. Stimola l’addome inferiore, il collo e le ginocchia. Attiva 3, 4 e 5 chakra.
  • Benefici: potenziamento dei muscoli di braccia, gambe e glutei. Espansione della gabbia toracica, scioglie le articolazioni delle spalle e delle anche.

Il quarto rito tibetano è un ponte ma si esegue in un modo un po’ diverso dal solito.

Si parte seduti a terra a gambe tese, le mani sono appoggiate vicino ai fianchi e la testa è abbassata. Per andare in ponte non bisogna muovere i piedi e le mani, quindi espirando porta in alto il bacino facendo perno sui talloni e sulle mani, testa è in linea con la schiena. Torna nella posizione di partenza espirando.

Se ti senti in difficoltà ti consiglio di appoggiare le mani su due mattoncini da yoga o, in sostituzione, su due grossi libri, l’esercizio diventerà molto più semplice.

5 tibetano

  • Obiettivo: allungare il corpo, soprattutto la schiena, rafforzare le braccia, le spalle e rilassare e allungare la parte posteriore delle gambe.
  • Benefici: rafforza tutti i muscoli e tonifica gli organi addominali e intestinali. Attiva tutti i chakra.

Il quinto tibetano lo conoscerai di certo, è l’unione di due famose posizioni yoga: il cane che guarda in giù e il cobra.

Si parte in posizione di quadrupedia in modo da controllare che piedi e mani siano in posizione corretta:

  • i piedi vanno puntati e saranno alla larghezza dei fianchi
  • le mani saranno perpendicolari alle spalle

Il primo esercizio ti servirà per verificare che la distanza tra mani e piedi sia corretta, nel caso puoi sistemarti in modo che il passaggio tra le due posizioni sia confortevole.

Prendi il respiro e solleva il bacino per andare nella posizione a V rovesciata espirando; inspirando abbassa il bacino, senza appoggiarlo a terra, per andare nella posizione del cobra. Rilassa le spalle e solleva il mento in modo da guardare davanti a te. Esegui questo esercizio seguendo il ritmo della tua respirazione, in modo calmo e controllato, assicurandoti che rimanga fluida e regolare.

6° e 7° rito tibetano

A questi cinque riti tibetani se ne sono aggiunti due che puoi fare a tua discrezione. Per il sesto bisogna aver acquisito un po’ di pratica e per il settimo rito serve solo un po’ di tempo in più.

6° tibetano

i 5 tibetani

Il sesto tibetano è una particolare respirazione yoga che si chiama Uddiyana Bandha.

L’esercizio consiste in uno svuotamento dell’addome dall’aria e muovere i muscoli addominali per massaggiare e ossigenare gli organi interni. Ha la capacità rallentare l’invecchiamento e mantenere gli organi vitali.

Non è semplice ne da spiegare ne da effettuare, infatti serve un po’ di pratica, ma ti consiglio di provarci per i suoi notevoli benefici. Puoi guardare questo video di Elena Biazzi dove, oltre al sesto tibetano, presenta una sequenza facilitata dei 5 tibetani.

Il 7° tibetano

Il settimo tibetano non è altro che una meditazione, per questo dicevo che serve un po’ di tempo in più. La meditazione puoi farla come preferisci, quella che ti è più congeniale andrà benissimo; per approfondire, puoi leggere gli articoli

Meditazione, tecniche e benefici

Meditazione con i cristalli

5 tibetani e menopausa

I 5 tibetani sono un ottimo modo per affrontare la premenopausa, la menopausa e anche la post-menopausa.

La teoria di Kelder afferma che questi esercizi stimolano la produzione di ormoni nel nostro organismo e, come saprai, la maggior parte dei problemi che si manifestano durante la menopausa sono causati da uno squilibrio ormonale: improvvisamente diminuisce la produzione degli ormoni femminili, cioè estrogeni e progesterone. Questa diminuzione, sostanzialmente, è responsabile di tutti quei sintomi che avvertono quasi tutte le donne in menopausa:

  • aumento di peso
  • disturbi del sonno
  • rallentamento del metabolismo
  • vampate di calore
  • irritabilità
  • stress
  • nervosismo
  • osteoporosi

Come si può facilmente comprendere, se davvero possono aumentare la produzione di ormoni, eseguire i cinque Tibetani può essere molto utile in tutte le fasi della menopausa.

Quindi, anche in questo delicato periodo, iniziare a fare i Cinque Tibetani non ha conseguenze negative, anzi! L’importante è praticarli con moderazione e gradualità, soprattutto se si è completamente fuori forma, e senza forzare o esagerare.

Scarica il pdf dei 5 Tibetani

Finchè non avrai memorizzato la corretta sequenza degli esercizi dei 5 Tibetani, avrai sempre il dubbio se stai seguendo l’ordine corretto.

Niente paura, ti ho preparato un comodo pdf da scaricare sul tuo smartphone o sul pc, basterà cliccare qui sotto

2 commenti

  1. avatar
    Annamaria dice:

    Ottimo

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