Se prima del lockdown il lavoro da casa riguardava quasi esclusivamente alcune categorie, ora molti uffici hanno constatato che lavorando da casa, o smart working, porta dei vantaggi. Ma se per le aziende avere dipendenti che lavorano da casa è un vantaggio, per chi ha scelto questa opzione le cose si sono complicate un po’. Se alcuni uomini si lamentano dell’ambiente poco professionale e delle distrazioni che potrebbero creare la famiglia, i vicini rumorosi, gli animali domestici e l’impossibilità di confrontarsi nell’immediato con i colleghi, per le donne c’è altro.
I pro possono diventare contro
Tutti i punti a favore nel lavorare da casa possono nascondere un lato negativo. Se è vero che non dovendo recarsi in un luogo di lavoro può far risparmiare tempo e denaro, è anche vero che il non avere un motivo per vestirsi, truccarsi e pettinarsi ti porta a vivere in tuta o addirittura in pigiama. La mancanza dei colleghi non ti permette di avere relazioni sociali durante l’orario di lavoro, mancano le chiacchiere in pausa caffè, il confronto, lo scambio di idee.
Non essendoci una divisione tra lavoro e casa, una porta fisica che si chiude alle tue spalle, la vita privata e professionale si mescolano tra loro.
La postazione di lavoro spesso è il tavolo della cucina o del salotto e la casa è una continua fonte di distrazione. Tra una call e un’email magari carichi la lavatrice, il gatto ha fame, controlli i compiti dei figli, il marito ti chiede dove sono i calzini puliti e in questo modo la mente non ha la possibilità di staccare la spina e separare la vita privata da quella lavorativa. I figli vedono la mamma presente ma distante con la testa, le loro richieste di attenzione spesso vengono rifiutate (smart working non significa essere disponibili h24) e loro possono sentirsi respinti. I parenti spesso non capiscono che stai lavorando seriamente, mettendo in dubbio anche il valore di quello che stai facendo.
Trovare un luogo dove lavorare
Certo, per lavorare da casa bisogna sapersi organizzare ma è molto difficile pianificare, motivarsi da sole e mantenere gli orari che abbiamo fissato.
Trovare un posto altrove, anche solo per una mezza giornata, sarebbe ottimo, la concentrazione migliora e quando si entra nel flusso si lavora in metà tempo. In Italia purtroppo non c’è la cultura a questo tipo di lavoro o ai freelance, mentre all’estero esistono da sempre luoghi con prese di corrente al tavolo e internet gratuito dove puoi portare il tuo pc e lavorare tranquillamente al costo di un caffè. Starbucks in primis ma in quasi tutti i locali pubblici è così, lo avrai visto in centinaia di film e serie TV. Pensa che la Rowling ha scritto il primo Harry Potter seduta al bar di fronte all’asilo della figlia, mentre aspettava l’orario di uscita. In Italia questo sarebbe stato impossibile.
Come organizzare il lavoro da casa
Lauren Graham, sì proprio lei, Lorelai Gilmore di Una mamma per amica si è trovata in queste condizioni quando doveva scrivere il suoi libri e ha trovato la soluzione: il metodo Kitchen Timer
Molti non sanno che Lauren Graham è anche scrittrice e sceneggiatrice. Riscontrando anche lei dei problemi di concentrazione, organizzazione, e di conseguenza produttività, ha trovato un suo metodo che ha chiamato appunto kitchen timer ovvero: tutti possono star seduti per un ora e produrre qualcosa. Un ingegnoso metodo per organizzare il lavoro da casa, per i blogger, i free lance, social media manager ma ottimo anche per gli studenti.
L’idea di base è che il comportamento determina la qualità del lavoro e un lavoro che ci soddisfa ci fa sentire senz’altro più appagati e, di conseguenza, cresce l’entusiasmo e si hanno più idee e progetti. Inoltre il tempo di qualità lo hai anche con la tua famiglia, la tua casa e, perchè no? il corso di yoga piuttosto che l’ora in palestra. Niente viene procrastinato e tutto trova uno spazio dedicato.
Come funziona il metodo kitchen timer
Il metodo si basa sulla qualità e non sulla quantità di tempo, quindi quello che ci serve sarà
- un timer da cucina, ma la sveglia del telefono andrà benissimo,
- un’agenda o un quaderno
e, ovviamente, un progetto su cui lavorare se sei blogger, giornalista, free lance, social media manager ecc.
Il giorno prima decidi quanti blocchi da un ora vuoi dedicare al progetto o al lavoro. Non esagerare per non rimanere poi delusa se non ce la farai a mantenere l’impegno. Se lavori in proprio, anche una sola ora può andare bene, e segna gli orari nell’agenda. Segna un blocco più breve a fine giornata, servirà per pianificare il lavoro per il giorno seguente. Il tempo necessario lo decidi tu, anche 15 minuti sono sufficienti
Il giorno dopo, all’ora che hai stabilito precedentemente, comincia il lavoro. Segui il tuo programma alla lettera, soprattutto nei primi giorni ti servirà anche per capire se l’organizzazione che hai deciso è giusta o ha bisogno di modifiche.
Finito un blocco di tempo, chiudi tutto anche se non hai finito. Se hai previsto un altro blocco, fa comunque una pausa per un caffè, un tè o quello che vuoi. Non perderai la concentrazione sul lavoro ma la mente avrà così modo di rilassarsi un po’. La concentrazione e l’attenzione hanno dei limiti di tempo, in media 45 minuti, poi il cervello rallenta. Facendo una pausa di qualche minuto ogni ora, quando comincerai il blocco seguente sarai più produttiva.
Quando lavori, entra nel deep work state, ovvero dedicati esclusivamente a quello che stai facendo. Durante l’ora del kitchen timer spegni i telefoni e niente messaggi. Chiunque sia in casa deve collaborare, se tu rispetti l’ora del Kitchen Timer lo faranno anche gli altri.
Se vuoi della musica di sottofondo scegli qualcosa senza testi cantati che possono distrarti, meglio se usi suoni della natura o musica a 432 hz che aiutano moltissimo la concentrazione. Oltre ad eliminare lo stress.
Pianifica il lavoro in modo adeguato
Lavorare da casa per un azienda significa avere già degli orari prestabiliti in cui, in teoria, la tua casa diventa il tuo ufficio. Anche in questo caso usa il metodo Kitchen Timer per fare delle pause. Ti servirà per mettere in chiaro alla famiglia che ci sono dei momenti in cui si può stare insieme, ma altri dove non potrai per nessun motivo interrompere il lavoro.
I blocchi del metodo Kitchen Timer devono essere facili da completare, non fare sfide con te stessa che crea ansia inutile e insoddisfazione se non riesci a completarli tutti.
Considera che lavorando in questo modo la mente è più concentrata del solito e si stanca. Per dirla meglio: se all’inizio del lavoro avevi tante idee e la testa andava a mille, qualche blocco più avanti sentirai un calo notevole e faticherai anche a trovare parole e sinonimi (santo Google!).
Se per stanchezza non riesci a finire i blocchi che avevi programmato, semplicemente ne avevi pianificati troppi. Non abbatterti, probabilmente presa dall’entusiasmo hai sopravvalutato il tuo limite di attenzione.
Congratulati con te stessa e spegni il PC
Quando avrai completato i blocchi programmati, fatti i complimenti e chiudi il PC. Il tempo per lavorare è concluso e inizia quello dedicato a te e alla tua famiglia.
Con il metodo Kitchen Timer si creerà quella porta immaginaria che divide la vita lavorativa da quella privata.