Caviardage e blackout poetry: due pratiche creative per la mindfulness e la crescita personale
Il caviardage e la blackout poetry (found poetry, hidden poems o erasure poetry) sono due forme molto simili di scrittura creativa che possono essere utilizzate non solo come forma artistica, ma anche per la mindfulness e la crescita personale.
Entrambe ci invitano a riconsiderare il potere delle parole e della reinterpretazione artistica. Con queste tecniche si creano poesie per sottrazione, ma ci sono delle differenze.
Caviardage e blackout poetry: qual è la differenza?
Il caviardage e la blackout poetry sono due forme di scrittura creativa che condividono alcune somiglianze, ma presentano anche alcune differenze.
- Entrambe le pratiche richiedono un testo preesistente. Il caviardage può essere creato a partire da qualsiasi tipo di testo, mentre la blackout poetry è solitamente creata a partire da testi di prosa.
- Con il caviardage si cancellano con tratti neri le parole che non servono, con la blackout poetry le parole che creeranno la poesia o il pensiero vengono evidenziate da disegni, collage o colori.
- Entrambe le pratiche richiedono attenzione al testo e al linguaggio. Per creare un caviardage o una blackout poetry, è necessario leggere attentamente il testo preesistente e individuare le parole o le frasi che si desidera mantenere.
- Entrambe le pratiche possono essere utilizzate per la mindfulness e la crescita personale. Mindfulness significa prestare attenzione al momento presente e assenza di giudizio; il caviardage e la blackout poetry possono quindi aiutare a sviluppare la consapevolezza di sé, la creatività e l’espressione libera della propria personalità.
- Il caviardage è utilizzato per creare poesie e pensieri, mentre la blackout poetry può essere utilizzata per creare una varietà di forme di arte: oltre alle poesie, dipinti, collage e sculture.
Su queste tecniche c’è parecchia confusione; si fatica a capire le differenze perché c’è chi chiama caviardage opere di blackout poetry, ma di fatto, una tecnica è l’evoluzione dell’altra.
Vediamo in che senso.
Caviardage: l’atto di oscurare
Il caviardage, un termine che deriva dal francese caviarder (cancellare o oscurare), è un atto di trasformazione artistica che coinvolge la rimozione fisica o visiva delle parole o dei testi da opere esistenti.
Questo atto di cancellazione può essere fatto con vari mezzi, come marcatori, inchiostri o persino digitalmente, per creare nuove interpretazioni e significati.
Una delle chiavi del caviardage è la riflessione.
Quando ci immergiamo in questa pratica, dobbiamo prendere decisioni ponderate su quali parole o frasi mantenere visibili e quali oscurare. Questa selezione ci costringe a considerare il significato intrinseco di ciò che stiamo modificando e a riflettere su come il nostro intervento possa influenzare la percezione complessiva dell’opera. È un atto che richiede consapevolezza e attenzione.
L’opera finita è una pagina di righe nere con alcune parole lasciate visibili che, se lette in sequenza, formano una breve poesia o un pensiero.
Blackout poetry: poesia nascosta nei testi
La blackout poetry è una forma di espressione poetica che emerge dal caviardage. La blackout poetry è un tipo di espressione a mio parere più libera rispetto al caviardage.
A prescindere dalla scelta del testo, che non è limitata alla pagina di un libro ma può essere anche la pagina di un giornale, un quotidiano o un volantino, la cancellazione delle frasi non è obbligatoria anzi, il testo può anche rimanere visibile. Le parole che comporranno il pensiero o la poesia sono evidenziate, il resto della pagina viene utilizzato come fosse una foglio da disegno, per dare ancora più forza al testo.
Per ulteriore chiarezza, nella foto puoi vedere due esempi: a destra un esempio di blackout poetry, a sinistra un esempio di caviardage.
La blackout poetry è una tecnica che puoi ritrovare nei bullet journal e art journal, nell’articolo Cos’è l’art journaling ti spiego meglio in cosa consiste.
Un po’ di storia: dove nasce il caviardage, chi ha inventato la blackout poetry?
Se fai una ricerca sul web, troverai parecchi artisti, e non, che si proclamano inventori della tecnica di cancellazione delle parole.
Il termine caviardage risale alla Russia del periodo zarista ma non per scopi artistici, lo usavano semplicemente per cancellare degli elementi indesiderati dai documenti.
Poi nel 1960 Tom Phillips cominciò ad utilizzare questa tecnica come metodo di scrittura creativa.
Il caviardage e la blackout poetry sono state utilizzate da artisti e scrittori per secoli, ma è stato Austin Kleon, l’autore di due dei miei libri preferiti Ruba come un artista e Semina come un artista a diffonderle e a renderle popolari.
Austin Kleon ha iniziato a creare blackout poetry nel 2007 utilizzando testi di giornali e riviste, e nel 2010 ha pubblicato la sua raccolta di poesie nel libro Newspaper Blackout (purtroppo l’ho trovato solo in inglese).
Il successo di questo libro ha contribuito a diffondere la tecnica della blackout poetry in tutto il mondo.
Austin Kleon non si considera di certo l’inventore di questa tecnica. Ha tratto ispirazione da una varietà di fonti, tra cui i dadaisti Tristan Tzara e Marcel Duchamp, gli scrittori beat William S. Burroughs e Jack Kerouac, e l’artista pop Andy Warhol, ma ha sviluppato la tecnica in modo indipendente, basandosi sulla sua esperienza di artista e scrittore.
In un’intervista ha dichiarato:
“La blackout poetry è una tecnica che è stata utilizzata per secoli. I surrealisti, i dadaisti e i beatnik l’hanno utilizzata. Ma penso che sia stata la mia diffusione attraverso Instagram e Tumblr a renderla popolare tra il grande pubblico.”
Caviardage in Italia
Irene Marchi per la copertina della sua raccolta di poesie Fiori, mine e alcune domande, uscita nel 2015, si è ispirata al caviardage e alle cancellature di Isgrò.
Irene ha iniziato a sperimentare la poesia attraverso la Blackout Poetry come un modo per allenarsi, finché non ha sentito l’impulso di lasciare libere le proprie parole.
Fiori, mine e alcune domande si è poi classificato al vertice del concorso letterario organizzato dal Buk Festival della piccola e media editoria nella categoria poesie durante l’edizione del 2017.
Tina Festa ha ideato una contaminazione del caviardage con altre tecniche artistiche, come il collage, l’acquarello e la pittura. Da questa contaminazione nascono piccoli capolavori ma Tina Festa non si è fermata a questo. Ha creato anche un metodo didattico che viene utilizzato da insegnanti e formatori certificati proponendo corsi e laboratori sia nelle scuole di ogni grado che in biblioteche, associazioni e librerie.
Quindi, alla domanda quando è nata la blackout poetry non si può rispondere con precisione. Si può però affermare che è stato Austin Kleon a renderla popolare e, come accade a tutte le forme d’arte, altre persone hanno contribuito a creare qualcosa di più di una semplice (si fa per dire) cancellatura di un testo con un pennarello nero.
E su Pinterest ovviamente, visto che è una piattaforma ispirazionale, potrai scoprire vere opere d’arte.
Per quello che mi riguarda, ho scoperto la blackout poetry non molto tempo fa grazie a Roger Waters (bassista, fondatore dei Pink Floyd).
Ricordo una polemica riguardo la copertina del suo album Is this the life we really want?, quando fu accusato di plagio dall’artista italiano Emilio Isgrò.
Finì che Isgrò rinunciò alla denuncia per violazione del copyright, e ci mancherebbe visto che non è certo una tecnica di sua invenzione.
Mindfulness attraverso l’arte
Entrambe queste pratiche, il caviardage e la blackout poetry, possono essere veicoli potenti per la mindfulness e la crescita personale.
Ecco come:
- Consapevolezza delle parole: Il caviardage richiede di prestare attenzione alle parole e al loro impatto. Nel processo di selezione e cancellazione, diventiamo consapevoli delle parole che scegliamo di mantenere o eliminare e riflettiamo sul significato intrinseco di ciascuna di esse.
- Riflessione profonda: Entrambe le pratiche richiedono una riflessione profonda sulla creazione di significato. Cosa intendiamo comunicare? Come possiamo farlo in modo creativo? Queste domande stimolano la riflessione e la contemplazione.
- Sperimentazione e creatività: La blackout poetry in particolare ci incoraggia a sperimentare e ad abbandonare schemi di pensiero rigidi. Questo senso di libertà può portare a nuove scoperte personali e a una maggiore apertura mentale.
- Esplorazione: Entrambi i processi coinvolgono l’esplorazione di testi o opere d’arte esistenti. Questa esplorazione può portare a nuove interpretazioni e a una maggiore comprensione del materiale originale.
Caviardage e blackout poetry per la crescita personale
Il caviardage e la blackout poetry sono esempi di come l’arte può fungere da veicolo per la mindfulness e la crescita personale. Queste pratiche richiedono concentrazione, riflessione e creatività, incoraggiandoci a esplorare il potere delle parole e la ricchezza della reinterpretazione artistica.
Quando ci immergiamo in queste forme di espressione, possiamo scoprire nuove prospettive su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Ci invitano a vedere al di là delle superfici, a riflettere sul significato nascosto e a esprimere ciò che è importante per noi in modi unici e coinvolgenti.
La prossima volta che avrai un libro tra le mani, considera di provare il caviardage o la blackout poetry. Potresti scoprire nuove profondità nella tua creatività e un’opportunità per la crescita personale attraverso l’arte.
Comprendo molto bene che ai libri della nostra libreria ci si può affezionare. Se vuoi sperimentare questa arte, puoi andare nei mercatini dell’usato dove potrai acquistare a pochi centesimi libri usati su cui creare le tue poesie tramite il caviardage o piccole opere d’arte con il blackout poetry.