Il burnout è una condizione seria e complessa, ben oltre una semplice sensazione passeggera, che può avere ripercussioni significative sulla nostra salute fisica e mentale. Secondo l’OMS, il burnout è un fenomeno in crescita, particolarmente tra le donne, a causa della pressione di conciliare lavoro, famiglia e le aspettative sociali, spesso irrealistiche.
Come possiamo affrontarlo?
Cos’è il burnout?
Hai mai provato quella sensazione di essere completamente svuotata, sia fisicamente che mentalmente? Di non avere più la forza di affrontare le sfide quotidiane? Se la risposta è sì, potresti aver sperimentato il burnout. Questo fenomeno, sempre più diffuso, non è una semplice stanchezza. È uno stato di esaurimento profondo, causato da uno stress prolungato e intenso, che incide negativamente su ogni aspetto della nostra vita.
Perché è importante parlare di burnout?
Il burnout, o esaurimento emotivo, è una realtà sempre più presente nella nostra società, specialmente tra le donne che si trovano a gestire le complesse esigenze di lavoro e famiglia. I ritmi frenetici e la pressione per eccellere in ogni ambito contribuiscono a creare un contesto che favorisce lo sviluppo di questa sindrome, soprattutto nelle donne.
Parlarne è fondamentale per diversi motivi. Innanzitutto, sensibilizzare sull’argomento permette di normalizzare un’esperienza che molte persone vivono in silenzio, aiutandole a sentirsi meno isolate e promuovendo una cultura orientata alla prevenzione. Inoltre, riconoscere i sintomi del burnout consente di intervenire tempestivamente, evitando che la situazione si aggravi. Affrontare il tema in modo aperto può anche stimolare un cambiamento culturale e sociale, spingendo aziende e istituzioni a creare ambienti di lavoro più equilibrati e sostenibili.

Tra le categorie più a rischio troviamo le donne lavoratrici, specialmente quelle con ruoli di responsabilità o che affrontano difficoltà nel conciliare vita professionale e privata. Anche le casalinghe non sono esenti, poiché le numerose responsabilità domestiche e la mancanza di riconoscimento sociale possono contribuire all’insorgere del burnout. Infine, i professionisti che operano in ambiti assistenziali, come medici, infermieri, insegnanti e assistenti sociali, sono particolarmente esposti a questa condizione a causa dell’intensità del loro lavoro e dello stress emotivo che ne deriva.
Come riconoscere i segnali del burnout
Riconoscere il burnout è fondamentale per intervenire tempestivamente e prevenire conseguenze più gravi. I sintomi possono manifestarsi su diversi livelli: emotivo, fisico e cognitivo.
I sintomi emotivi del burnout sono spesso i primi a emergere e includono:
- Stanchezza cronica: persistente sensazione di stanchezza, anche dopo aver dormito a sufficienza, che non scompare con il riposo.
- Irritabilità: sbalzi d’umore frequenti, irritabilità e frustrazione.
- Alienazione: sentimenti di cinismo, distacco emotivo e disinteresse verso il lavoro, le attività e le relazioni.
- Perdita di motivazione: mancanza di entusiasmo e voglia di fare.
- Ansia e depressione: difficoltà di concentrazione, pensieri negativi e isolamento sociale.
- Senso di inadeguatezza: sentirsi incapaci di far fronte alle richieste del lavoro o della vita quotidiana.
Dal punto di vista fisico, il corpo invia segnali chiari quando è sotto stress. Molte donne colpite da burnout soffrono di insonnia o risvegli frequenti, accompagnati da sintomi fisici come mal di testa, dolori muscolari e problemi gastrointestinali. Possono manifestarsi anche mal di stomaco, nausea, stitichezza o diarrea, affaticamento cronico anche dopo sforzi minimi e una maggiore vulnerabilità alle malattie a causa di un sistema immunitario indebolito.
Inoltre, il burnout può provocare cambiamenti nell’appetito, con conseguente aumento o perdita di peso non intenzionale. Alcune donne possono avvertire tensione o dolore toracico, palpitazioni cardiache o difficoltà respiratorie. Anche la pelle può reagire allo stress con eruzioni cutanee, acne o altri problemi dermatologici.
Il burnout può influenzare anche le funzioni cognitive, manifestandosi con:
- Difficoltà di concentrazione.
- Problemi di memoria: dimenticanze frequenti, anche di informazioni importanti e recenti.
- Decisioni impulsive.
- Scarsa creatività: blocchi creativi e incapacità di trovare soluzioni.
Va ricordato che i sintomi del burnout non si manifestano allo stesso modo in ogni individuo e la loro intensità può variare. Se noti alcuni di questi segnali, non sottovalutarli.

Le principali cause del burnout femminile: tra lavoro, famiglia e aspettative sociali
Le cause del burnout nelle donne sono strettamente legate alla complessità dei ruoli che spesso si trovano a ricoprire, sia nella sfera lavorativa che in quella personale. Da un lato, il mondo del lavoro spesso impone prestazioni elevate (scadenze pressanti, carichi di lavoro eccessivi) e, purtroppo, si verifica ancora troppo frequentemente un mancato riconoscimento delle competenze femminili. Dall’altro, la gestione della famiglia e della casa rappresenta un ulteriore impegno, spesso sottovalutato e raramente suddiviso equamente. Questa duplice pressione, unita alle irrealistiche aspettative sociali di perfezione, porta troppe donne a sentirsi inadeguate, nonostante gli enormi sforzi compiuti quotidianamente.
Un’altra causa rilevante è l’assenza di tempo personale, indispensabile per ricaricare le energie fisiche ed emotive. Le donne tendono spesso a mettere le esigenze degli altri – famiglia, figli, partner – davanti alle proprie, trascurando il riposo e il proprio benessere. Inoltre, ambienti lavorativi poco inclusivi o carenti di politiche di supporto, come orari flessibili o servizi per la genitorialità, aggravano ulteriormente la situazione.
La mancanza di una rete di supporto sociale, che potrebbe offrire aiuto pratico ed emotivo, contribuisce a creare una sensazione di isolamento e sovraccarico. Questa combinazione di fattori, favoriscono l’insorgenza del burnout, rendendo ancora più urgente la necessità di affrontare il problema in modo sistemico e consapevole.
Burnout e social media
I social media sono un fattore importante nel determinare il burnout, tanto per gli uomini quanto per le donne. La pressione costante di mostrare una vita apparentemente perfetta e felice sui social media, unita al continuo confronto con gli altri utenti, genera un forte senso di inadeguatezza e stress.

Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla difficoltà di staccare dai dispositivi e dalla necessità di essere sempre connessi. I social media possono anche alimentare la FOMO (Fear Of Missing Out, ovvero la paura di perdersi qualcosa di importante), aumentando i livelli di ansia e stress.
Inoltre, l’esposizione a contenuti idealizzati o irrealistici può portare a un senso di frustrazione e insoddisfazione per la propria vita. L’uso eccessivo e inconsapevole dei social media ha quindi un impatto negativo sulla salute mentale, favorendo lo sviluppo del burnout, soprattutto tra le giovani generazioni.
Strategie per combattere il burnout
Quando il burnout si fa sentire, è il momento di riprendere in mano la propria vita con decisione.
Rivedere le priorità diventa il primo, fondamentale passo: è necessario fare pulizia tra le mille attività quotidiane, eliminando quelle non indispensabili e imparando a dire “no” senza sensi di colpa. Organizzare una routine bilanciata è altrettanto cruciale; dedicare tempo a momenti di relax, a hobby che appassionano e all’attività fisica aiuta a ritrovare quel benessere interiore che sembra perduto. Imparare a delegare rappresenta un vero e proprio atto liberatorio: affidare ad altri compiti che non richiedono necessariamente la tua presenza permette di alleggerire il carico mentale e di riscoprire il piacere di concentrarti su ciò che davvero conta.
Questi passaggi, se messi in pratica con costanza, possono offrire un sollievo concreto, aiutandoti a combattere il burnout e a ripristinare un equilibrio prezioso per il tuo benessere complessivo.
Ma tieniti pronta, ti anticipo che troverai resistenze.
Purtroppo, quando una donna finalmente decide di dare priorità al proprio benessere e adotta strategie per combattere il burnout – come rivedere le priorità, strutturare una routine equilibrata e imparare a delegare – la società, la famiglia, i colleghi… sembra che tutti si sentano in diritto di esprimere un’opinione e minare questa importante scelta.
Purtroppo, persiste un’idea vecchia e dannosa secondo cui una donna che dedica tempo al proprio benessere trascura automaticamente la famiglia, i figli e i suoi presunti “doveri naturali”.
Queste pressioni sociali sono una vera e propria manipolazione: ti fanno sentire in colpa, ti mettono controcorrente, come se pensare a te stessa fosse un atto egoista. Non li ascoltare.
La soluzione è chiara: abbandona l’idea che il tuo valore sia misurato solo dai sacrifici fatti per gli altri. Invece, riconosci che dedicare tempo a te stessa è un atto di rispetto e di forza, non di vanità. Fai a meno delle pressioni esterne, accetta di non dover rendere conto a nessuno delle tue scelte, e concentrati sul tuo benessere. Solo così potrai diventare una donna più autonoma, capace di gestire il burnout e di vivere in armonia con se stessa, ribaltando le vecchie regole che ti sono state imposte.

Ritrovare l’energia con metodi naturali
Quando il burnout si manifesta, la sensazione di stanchezza cronica e sopraffazione diventa insostenibile. Il corpo e la mente entrano in riserva, e recuperare energia sembra impossibile. Tuttavia, esistono metodi naturali ed efficaci per ristabilire l’equilibrio e ritrovare la vitalità.
Un’alimentazione equilibrata è fondamentale: ciò che mangiamo ha un impatto diretto sul nostro benessere fisico e mentale. Scegliere cibi ricchi di nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali e fonti sane di proteine, aiuta a stabilizzare i livelli di energia e a migliorare l’umore.
Anche l’attività fisica gioca un ruolo chiave nel contrastare lo stress e la spossatezza. Discipline come yoga e pilates favoriscono il rilassamento e migliorano la connessione mente-corpo, mentre una semplice camminata quotidiana all’aria aperta può fare miracoli per ridurre la tensione accumulata.
Per calmare la mente e alleviare lo stress, è essenziale integrare nella routine quotidiana delle tecniche di rilassamento. La meditazione, la mindfulness e la respirazione profonda aiutano a rallentare i ritmi frenetici, portando maggiore chiarezza mentale e riducendo l’ansia.
Ma non basta solo gestire lo stress durante il giorno: il recupero passa anche dal sonno e dal riposo. Dormire bene è essenziale per rigenerare corpo e mente, quindi migliorare la qualità del sonno attraverso una routine serale rilassante e un ambiente confortevole può fare una grande differenza. Inoltre, non bisogna sottovalutare l’importanza delle pause durante la giornata. Tecniche come il metodo Pomodoro – che alterna momenti di lavoro intenso a brevi pause – o semplici attimi di relax lontano dagli schermi aiutano a prevenire l’affaticamento mentale.
Prendersi cura di sé in modo naturale non è un lusso, ma una necessità per spezzare il ciclo del burnout e ritrovare benessere ed energia.
Quando chiedere aiuto è davvero necessario
È importante chiedere aiuto quando il burnout inizia a compromettere la qualità della vita in modo significativo. Se la stanchezza diventa cronica, se lo stress porta a sintomi fisici come insonnia, mal di testa o tensione muscolare costante, o se si iniziano a provare ansia, apatia o senso di sopraffazione al punto da non riuscire più a gestire il quotidiano, è il momento di fermarsi e cercare supporto.
Chiedere aiuto non significa essere deboli, ma riconoscere che nessuno dovrebbe affrontare il burnout da sola. Parlare con una persona di fiducia, che sia un’amica, un familiare o un collega comprensivo, può essere un primo passo per alleggerire il peso emotivo. Se la situazione persiste o peggiora, rivolgersi a un professionista qualificato come uno psicologo, psicoterapeuta, counselor o coach specializzato in gestione dello stress, può fare la differenza nell’individuare strategie concrete per recuperare energia e benessere.
In particolare, se il burnout porta a sintomi depressivi, come perdita di interesse per tutto, difficoltà a provare emozioni o pensieri negativi persistenti, non bisogna esitare a cercare aiuto professionale. Il supporto giusto può trasformare il burnout in un’occasione di cambiamento, per costruire una vita più equilibrata e in armonia con i propri bisogni.

Fonti e Approfondimenti
Se vuoi approfondire ulteriormente il tema del burnout, ecco alcune fonti autorevoli che confermano i dati e le strategie descritte in questo articolo:
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – Definizione ufficiale del burnout come fenomeno legato allo stress lavorativo: Leggi qui
- Harvard Business Review – Studio sulle differenze di genere nel burnout e sulle pressioni sociali che colpiscono le donne: Leggi qui
- American Psychological Association (APA) – Rapporto sugli effetti dello stress digitale e dei social media sul burnout: Leggi qui
- National Sleep Foundation – L’importanza del sonno nel recupero da stress e burnout: Leggi qui
Prendersi cura di sé e informarsi attraverso fonti affidabili è il primo passo per combattere il burnout in modo consapevole.